Parigi sfilate primavera/estate 2015: Valentino, Dior, Saint Laurent, Stella McCartney, Giambattista Valli, Ungaro
Guardando le foto delle sfilate della moda parigina per la prossima Primavera/Estate 2015 ho pensato a questo post e ad alcune considerazioni su mode e tendenze che ho individuato sulle passerelle e che magari vi potranno essere utili per un veloce aggiornamento. Ecco dunque quello che ha colpito la mia attenzione, nel bene e nel male.
La sfilata di Valentino si conferma sempre un appuntamento imperdibile per chi ama la moda; sebbene alcuni abiti siano decisamente poco portabili per chi non ha un fisico poco più che efebico (ad esempio gli abiti pettorina che lasciano completamente scoperti i lati del busto), io focalizzerei l’attenzione sulle stampe tapestry anni Sessanta, gli abiti impalpabili per la sera, i sandali piatti alla schiava e le acconciature da divinità di altri tempi. Forse c’è poco del Valentino originario, ma questa evoluzione a me non dispiace per nulla.
Ancora una volta Raf Simons fa centro con Dior: conferma di essere in grado di conciliare in modo ultra moderno l’essenzialità del suo stile con l’opulenza, il lusso e la forte carica innovativa che ha sempre portato con sé un marchio come Dior. Oltre che la combo maglia aderente e gonna ampia, meritano un occhio di riguardo gli accessori (in particolare le grosse catene décor e gli occhiali da sole) e il make-up che punta sugli occhi con una sottile linea colorata da applicare sulla rima delle ciglia superiori. Perfette le proporzioni della tuta bianca (una reinterpretazione di uno dei must del mondo dello sport), così come ormai un tratto distintivo sono i lampi di colore acceso su combinazioni neutre, sia su accessori che abiti.
Stella Mc Cartney ha quattro figli ed una vita decisamente impegnata: da qui il suo stile che si traduce nella ricerca di un mix di praticità, ecologia e ricerca di una nuova estetica. Perfetti i miniabiti che mixano fantasie diverse, così come i completi morbidi e rilassati, le catene décor (così come da Valentino) e le borse con maxi fibbia, probabili IT bag della stagione.
Che da Emanuel Ungaro sia approdato Fausto Puglisi lo si vede quasi subito: dalle gonne a ruota che ricordano la sua linea eponima al check, altro suo “marchio di fabbrica”. Devo dire che questa sfilata mi è piaciuta molto di più rispetto a quella di Milano. Sfila una donna che mi ricorda alcune dive del cinema mute: algida, perfetta, di una femminilità totale ma a tratti glaciale. Sublime.
Che la svolta estetica dopo l’arrivo di Hedi Slimane sia stata drastica lo conferma ancora una volta la sfilata di Saint Laurent Paris; qualora ce ne fosse ancora bisogno, recupera alcuni stilemi di Yves Saint Laurent (il nude look, lo smoking, la sahariana) e li inserisce nel suo contesto grunge; paillettes, shorts di pelle, calze velate, smoking shorts. Una reinterpretazione dell’archivio decisamente personale, che guarda più all’America (il quartier generale di Slimane è a Los Angeles) che alla Francia, più al grunge che allo chic. Perdonatemi ma di questo “new deal stilistico” salvo molto poco.
Adoro Giambattista Valli: nome italiano, stile decisamente perfetto per la grandeur francese. Una capacità di interpretare in chiave sartoriale anche la decorazione più semplice, come le stondature décor degli abiti corti o la gonna di strisce di tessuto (le frange saranno un altro dei trend della prossima primavera/estate 2015). E poi i sandali, anch’essi con una grossa catena come motivo ornamentale, non sono semplicemente perfetti?