Piccola grande guida al tubino nero
Come per milioni di altre donne, anche per me il tubino nero rimane da sempre l’abito preferito. Eppure, la mia “relazione” con la petite robe noire va un po’ al di là della semplice preferenza, sfociando per in quella che oserei chiamare una vera e propria fashion-adorazione. Tanto che ci ho perfino scritto un libro, sul tubino nero, pubblicato nel 2012 con un buon successo in termini di vendite.
(le foto vengono dalle presentazioni del mio libro a Torino, Milano, Mantova e Cesana Torinese)
Eppure, mi rendo conto che forse non ho mai dato troppo spazio al tubino nero su Impulse, anzi mi sono accorta di non avergli mai dedicato un vero e proprio post! Ecco quindi che corro ai ripari, proponendovi questa piccola (ma grande) guida al tubino nero. Una guida alla scelta, per voi, alte, magre, tonde, smilze: c’è un tubino nero che aspetta ognuna di noi e io vi aiuterò a trovarlo!
Oggi parleremo di dove nasce il tubino nero, un classico del guardaroba femminile annoverato tra i cinque capi chiave del look di ogni donna. Ne ripercorreremo velocemente la storia e l’evoluzione a seconda dei decenni di riferimento. Ecco così che scoprirete che se il tubino nero vi piace dritto, significa che siete più “anni Venti”, se invece amate le gonne e a corolla siete più vicine agli “Anni Cinquanta” e via dicendo. E poi, come al solito, tante proposte per il vostro shopping con tanti tubini neri da acquistare ispirati allo stile delle varie decadi della moda.
In un altro post dedicato invece a forme e stili, vi consiglieremo invece quale tubino nero scegliere in base al vostro fisico, ai vostri pregi e vostri difetti, come valorizzare la silhouette e qualche trucchetto per fare un acquisto azzeccato!
Infine, dedicheremo un ampio post sugli abbinamenti e gli accessori: semplicemente cambiandoli possiamo stravolgere completamente il look del nostro tubino e riuscire a risolvere con un unico capo situazioni formali come informali, passando con disinvoltura da una giornata di lavoro a un cocktail party: con giacchina e ballerine è perfetto per l’ufficio; con sandali gioiello e pashmina, colorata o ton sur ton, diventa abito da sera.
IO E IL TUBINO, L’INIZIO DELLA NOSTRA STORIA
Mi sono innamorata del tubino nero la prima volta che l’ho visto sul grande schermo indossato dalla mitica Audrey Hepburn nel fil cult di molte generazioni, “Colazione da Tiffany”, dove la protagonista, Holly, indossa con straordinaria eleganza il tubino nero disegnato per lei da Hubert de Givenchy.
In italiano è il tubino nero; in francese petite robe noire (piccolo abito nero), mentre in inglese è il little black dress (altrimenti abbreviato con l’acronimo LBD). Dal punto di vista semantico sembriamo tutti d’accordo: un abitino nero, tendenzialmente corto, che di norma ferma l’orlo all’altezza del ginocchio.
Per questo abito, che molti riconoscono come una sorta di divisa della donna elegante, nel corso della storia si sono sprecati gli aggettivi che lo hanno accompagnato nei libri e nelle riviste di moda.
Il tubino nero sa essere contemporaneamente tutto e il contrario di tutto, come accade per i grandi capi e per i miti intramontabili: è elegante e femminile ma anche sexy e moderno, è versatile e al contempo classico, è semplice e sofisticato, è essenziale ma studiato, è rigoroso e insieme malizioso, è pratico e semplice, pur avendo assunto il rango di un’istituzione.
Nell’immaginario collettivo indossa il tubino nero una donna elegante, prima che bella. Pensiamo ad esempio a Coco Chanel o Victoria Beckham, che difficilmente possono essere definite come modelli di bellezza standard: eppure ciascuna a modo suo, con un semplice tubino, rappresenta un’idea di grazia ed eleganza, un simbolo di stile.
L’eleganza che il tubino nero dona alla silhouette è senza prezzo e oggi non vi è maison o catena di moda che non ne abbia almeno un modello nelle collezioni stagionali. Come consiglio sempre, non occorre spendere un capitale per assicurarsi un abito che valorizzi la nostra figura: possiamo certo trovare il nostro tubino nero da Chanel o Armani, ma anche da Zalndo, Asos Zara e H&M offrono delle proposte davvero interessanti; l’importante è sempre scegliere quello giusto, come per ogni abito, che deve esaltare i pregi e attenuare i difetti di ciascuna di noi.
UN TUBINO PER OGNI STILE, COME SI E’ EVOLUTO NEL TEMPO
GLI ANNI VENTI: IL TUBINO NERO DRITTO A SACCHETTO
Dopo la prima guerra mondiale le donne assumono un nuovo ruolo nella società, evolvendo nel gusto e nel modo di vestire. Molte adottano il look cosiddetto “alla maschietta”, caratterizzato dai capelli tagliati in un caschetto geometrico e da un trucco drammatico, mentre la silhouette, abbandonate le crinoline e i corsetti che strizzavano la vita e immobilizzavano i movimenti, si fa più smilza ed essenziale. Sono gli anni ruggenti del Charleston e delle dive del cinema muto; ed è in questo contesto che nasce stilisticamente Coco Chanel. Alla fine degli anni Venti il tubino nero fa ufficialmente ingresso negli annali della moda grazie a Gabrielle Chanel, giovane sarta con ambizioni da stilista, concepisce una donna fresca, moderna, rivoluzionaria, semplice e al passo con i tempi. La donna ormai vota, lavora, guida l’automobile, è sportiva: una figura lontanissima dal modello sociale imperante ancora a inizio secolo.
Coco Chanel lavora alla creazione di abiti comodi, funzionali, totalmente diversi da quelli del secolo precedente, rivoluzionando il concetto di femminilità e di moda, di lusso ed eleganza. È la prima a utilizzare il jersey, un tessuto fino a quel momento impiegato solo per la biancheria intima. Predilige colori essenziali, che bene si combinano tra loro, dando ai suoi modelli un’aura di rigore e praticità che tanto le stavano a cuore: bianco, nero, blu, beige e qualche tocco di rosso.
Nel 1926 Vogue America, rivista di riferimento del mondo della moda, diretta dalla leggendaria Diana Vreeland, pubblica il primo schizzo dell’abito di Madame Coco: un modello nero, dritto, i cui unici decori sono rappresentati dalle linee dei tagli diagonali,accompagnato da un cappello a cloche. Descrivendolo come “un abito che sicuramente diventerà la divisa delle donne di classe”, Vogue ne intuisce la portata rivoluzionaria e la forza stilistica, e non esita a definirlo “La Ford T di Chanel”, con riferimento alla prima automobile prodotta in serie, il cui unico colore disponibile era, come è noto, il nero.
Coco, che battezza la sua creazione la petite robe noire per sottolinearne le caratteristiche, crea un abito semplice che dona a tutte e che, soprattutto, è accessibile a tutte. Il nero tuttavia resta associato anche all’idea di lutto e dolore, e forse non è un caso che il primo tubino nero fosse indossato da Coco al funerale dell’amore di una vita, Etienne Balsan: in crêpe de chine, senza maniche, orlo al ginocchio, abbinato alla giacca che diventerà anch’essa un classico della maison di Rue Cambon.
Non è divertente pensare che il tubino nero, ora simbolo di eleganza e chiccheria, sia nato come abito comodo per liberare la donna da costrizioni e abiti ingombranti?
Tubino nero dritto con maniche a kimono (33,99 euro su Asos)
Tubino nero t-shirt perfetto per chi è molto alta (30,99 euro su Asos)
Tubino nero dritto con maniche a 3/4 (33,99 euro su Asos)
Tubino nero T-shirt con maniche a kimono per curvy (33,99 euro su Asos)
Tubino nero di linea dritta (34 euro su Zalando)
Tubino nero di linea dritta (27 euro su Zalando)
Tubino nero morbido di linea dritta (35 euro su Zalando)
Tubino nero con drappeggio laterale per curvy (27,99 euro su Asos)
Tubino nero con colletto alla coreana decorato (60,99 euro su Asos)
Tubino nero dritto orlo a metà coscia (100 euro su Zalando)
Tubino nero corto (55,25 euro su Zalando)
GLI ANNI TRENTA E QUARANTA – TUBINO NERO ADERENTE E A SIRENA
La linea è tracciata e la voga del little black dress continua anche durante la Grande Depressione. Il successo del tubino è amplificato dal cinema di Hollywood: è l’epoca del bianco e nero e sulla pellicola il nero dell’abito rende al massimo, esaltando il contrasto e la definizione dei fotogrammi. I modelli sono firmati da Gilbert Adrian, Jean Louis e Travis Banton, per dive come Greta Garbo, Marlene Dietrich e Jean Harlow.
L’eleganza semplice e funzionale del tubino nero resiste anche negli anni della guerra mondiale. Il conflitto non concede spazio a nessun tipo di lusso: è in questo periodo che nascono le calze di nylon; la seta serve per produrre i paracadute dei soldati e non va sprecata. E così anche nella moda: via i fronzoli, le costrizioni, i colori sgargianti. Il nero è protagonista incontrastato del guardaroba femminile.
Tubino nero longuette aderente con spalle scoperte (25,99 euro su Asos)
Tubino nero longuette drappeggiato in crêpe (47,99 euro su Asos)
Tubino nero aderente sexy con cut-out sulle spalle (40,99 euro su Asos)
Tubino nero aderente longuette con maniche (10.99 euro su Asos)
Tubino nero aderente al ginocchio (120 euro su Zalando)
Tubino nero senza maniche (56 euro su Zalando)
Tubino nero aderente a coste con spalle scoperte (43,99 su Asos)
Tubino nero aderente al ginocchio con scollo all’americana (272 euro su Zalando)
Tubino nero aderente con scollo e ruches sul corpetto (41,99 euro su Asos)
Tubino nero longuette aderente in misto pizzo e airtex per curvy (51,99 euro su Asos)
GLI ANNI CINQUANTA – TUBINO NERO CON GONNA AMPIA A COROLLA
Dopo la seconda guerra mondiale, con la ricostruzione e la ripresa economica, sboccia la voglia di vita degli anni Cinquanta.
Si afferma un nuovo stile, ben rappresentato dal New Look di Christian Dior, diametralmente opposto a quello di Coco Chanel e delle sue donne libere, indipendenti, moderne. Con Dior la donna rientra nel ruolo “naturale” di moglie e madre: il conservatorismo di quegli anni si riflette in un look indubbiamente più femminile ma scomodo e poco pratico. Gonne ampie, ampissime (per realizzare le sue gonne a corolla Dior usa anche quaranta metri di tessuto) e lunghezza alle caviglie, vitini da vespa strizzati in bustini mozzafiato, décolleté in evidenza, tessuti ricchi e sgargianti. Sono anni di crisi per il tubino nero, che diventa la divisa delle donne “pericolose”, in lotta per affermare la loro indipendenza e libertà, oppure di donne “controverse”, nella vita così come nel cinema, che in quegli anni esercita sulle masse una forte influenza sulla moda.
Tubino nero longuette con collo alto e scollatura (87,99 euro su Asos)
Tubino nero longuette senza maniche (56,99 euro su Asos)
Tubino nero a fascia longuette a pieghe aperto sul retro (24,99 euro su Asos)
Tubino nero longuette a pieghe con incrocio sul davanti e scollo Bardot (37,99 euro su Asos)
Tubino nero longuette in tessuto scuba con pizzo (64,99 euro su Asos)
Tubino nero a pieghe con cut-out (171,99 euro su Asos)
Tubino nero con gonna ampia (42 euro su Zalando)
Tubino nero con gonna corta a corolla (30 euro su Zalando)
Tubino nero elegante con inserti trasparenti (100 euro su Zalando)
Tubino nero longuette a pieghe con arricciature e bustino in pizzo con scollo profondo (65,99 euro su Asos)
Tubino nero asimmetrico con gonna ampia (700 euro su Zalando)
Tubino nero a pieghe testurizzato con cut-out laterali (38,99 euro su Asos)
Tubino nero al ginocchio con inserti nude per curvy (80 euro su Zalando)
Tubino nero monospalla in tessuto velato con fiocco applicato (102,99 euro Asos curve)
GLI ANNI SESSANTA E SETTANTA – TUBINO NERO ELEGANTE O, PER CONTRASTO, HIPPY, MORBIDO E CORTISSIMO
Nel periodo a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta il tubino, da semplice abito, diventa un simbolo di stile.
Grazie al cinema giunge al grande pubblico l’immagine di Audrey Hepburn che, indossando un tubino nero di Hubert de Gi- venchy in Colazione da Tiffany (1961), incarna un nuovo modello di classe ed eleganza.
Gli anni Sessanta sono però anche gli anni dei Beatles, delle rivolte studentesche e dei primi festival rock. I giovani contestano e rifiutano la cultura degli adulti e le loro regole, sovvertendo i dettami della moda. Le gonne si accorciano clamorosamente, i capelli si allungano, il guardaroba si fa colorato e pieno di fantasie floreali, grafiche e psichedeliche. Il tubino nero rappresenta l’establishment della moda, ma anche il modello con cuiconfrontarsi, con il suo rigore, la sua eleganza intrinseca e la sua assenza di colore. Sono anni di sperimentazione, dal punto di vista delle forme, dei colori e dei materiali: gli abiti futuristici, sperimentali, provocatori e del tutto fuori dall’ordinario di Paco Rabanne o Pierre Cardin, realizzati in metallo o plastica, segnano un’epoca. Ed è in questo periodo che si afferma Yves Saint Laurent, il primo a presentare nel 1958 la forma a trapezio: forme a sacco, svasate, dove il punto vita scompare del tutto, che divengono il leitmotiv degli abiti di questi anni, spesso confezionati con tessuti sintetici o molto rigidi.
Il filo conduttore degli anni Settanta è il flower power, con i suoi materiali grezzi e naturali che si combinano a fantasie sgargianti e floreali. A questa tendenza si oppone il punk, dove prevalgono borchie, catene e pelle. Sono anni di grande fermento culturale, di cambiamenti sociali in cui il tubino è relegato ai margini del mondo della moda: allo Studio 54 diNew York non è ammesso, mentre emergono i modelli di Halston plissettati indossati da Bianca Jagger e Liza Minelli. Nel 1974 Diane von Furstenberg crea il suo primo wrap dress (abito a vestaglia): morbido, comodo, décontracté e al contempo sexy e femminile. La sua influenza sulla moda sarà tale da meritare una mostra presso il Costume Institute del Metropolitan Museum di New York.
Tubino nero corto con cerniera (140 euro su Zalando)
Tubino nero in ecopelle (65 euro su Zalando)
Tubino nero corto con balza in vita (50 euro su Zalando)
Tubino nero con ricami e linea hippy (49,99 euro su Asos)
Tubino nero con maniche lunghe a campana e dettagli in pizzo su fondo e polsini (40,99 euro su Asos)
Tubino nero con spalle scoperte stile gitano(27,99 euro su Asos)
Tubino nero stile gitano con cintura con nappe (38,99 euro su Asos)
Tubino nero svasato (33,99 euro su Asos)
Tubino nero stile anni ’60 in crêpe (56,99 euro su Asos)
Tubino nero a pannelli (70 euro su Zalando)
ANNI OTTANTA E NOVANTA – TUBINO NERO CUT OUT, MATERIALI INNOVATIVI E SILHOUETTE SCOLPITE
Il tubino nero ritorna negli anni Ottanta: spesso come parte del tailleur che è la nuova uniforme della donna in carriera. Le spalle si ingrandiscono e si allargano, i tessuti maschili si affermano nel guardaroba femminile.
Il tubino si arricchisce di dettagli quali drappeggi, tessuti stretch, spalle imbottite, scollature maliziose. Sono gli anni della massima opulenza, che spesso rasenta il kitsch e il cattivo gusto. “Ciò che sei dipende da ciò che possiedi” è il motto dei Roaring Eighties. Ma la favola consumistica dura poco e nel 1987 il crollo di Wall Street riporta il mondo con i piedi per terra. Onestamente credo che una moda come quella degli anni Ottanta valorizzi pochissime donne, per cui salto a pie pari una selezione per il vostro shopping ispirata a quegli anni: voglio che troviate il vostro tubino nero perfetto e non che sembriate vestite da carnevale!
La filosofia degli anni Novanta è diametralmente opposta e si sintetizza nel motto “Less is more”. Dopo l’opulenza si impone il minimalismo, uno stile essenziale e rigoroso che porta il trionfo delle silhouette naturali, asciutte e prive di fronzoli di Calvin Klein, Jil Sander e Prada. Il nero è eletto a “non colore” per eccellenza e con esso si impone la semplicità. La tecnologia fa il suo ingresso nel prêt-à-porter: nylon e tessuti tecnici si prestano perfettamente alla costruzione del nuovo little black dress, che spesso appare “tagliato con il coltello”.
Ogni stilista imprime la sua cifra. Dolce e Gabbana si ispirano alla lingerie, con abiti che aderiscono al corpo come una seconda pelle grazie al gioco di tagli, corsetti sagomati, lacci e intrecci. Versace rende il tubino sexy e aggressivo: lo indossa Liz Hurley esibendo tagli e oblò, fermati da spille da balia dorate e decorate con una testa di medusa in un look che diventerà icona di un decennio.
Tom Ford disegna per Gucci un tubino ammiccante, dalla linea sinuosa, attillata, a tratti androgina, che si accompagna a maxi pochette, tacchi vertiginosi, grandi occhiali scuri e una falcata sicura. Accanto a queste provocazioni erotiche si impone lo stile di Azzedine Alaïa: i suoi abiti aderenti esaltano la sensualità e la bellezza del corpo femminile.
Tubino nero lungo stile anni 90 (24,99 euro su Asos)
Tubino nero anni ’90 accollato a pieghe per petite (20,99 euro su Asos)
Tubino nero aderente asimmetrico stile anni ’90 con collo alto (29,99 euro su Asos)
Tubino nero a coste con collo alto (20,99 euro su Asos)
Tubino nero lungo in crêpe con cut-out (47,99 euro su Asos)
Tubino nero cut out (65 euro su Zalando)
Tubino nero cut out (189,99 euro su Asos)
Tubino nero longuette con fascia elasticizzata e cut-out (37,99 euro su Asos)
GLI ANNI DUEMILA – IL TUBINO NERO MONOSPALLA E IL SUCCESSO DI SEX AND THE CITY
Il nuovo secolo si apre con il successo della serie televisiva Sex and the City (la prima puntata va in onda il 6 giugno del 1998) che ha per protagoniste quattro ragazze newyorkesi e in cui la moda ha un ruolo fondamentale. Non a caso nelle locandine di alcune serie tutte e quattro le ragazze indossano un tubino nero: uno diverso dall’altro per valorizzare le peculiarità di ciascuna.
Il tubino torna come un feticcio in tutte le collezioni e si conferma intramontabile, sexy, iconico, necessario. Da capo del guardaroba chic, diventa un abito indispensabile e accessibile davvero a tutte!
Tubino nero longuette a pieghe monospalla (29,99 euro su Asos)
Tubino nero monospalla (27,99 euro su Asos)
Tubino nero monospalla in crêpe con spallina stile canotta per curvy (38,99 euro su Asos)
Tubino nero a portafoglio asimmetrico a maniche lunghe (43,99 euro su Asos)
Tubino nero egg shape (70 euro su Zalando)
Tubino nero con gonna a corolla (65 euro su Zalando)